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Piazza Gerusalemme a Milano era un letamaio, lo sapevi?

Un viaggio tra fetore, proteste e rinascita urbana!

Piazza Gerusalemme: era un Letamaio, oggi è un Quartiere Chic di Milano

Milano è una città che non smette mai di stupire con le sue storie nascoste, e quella di Piazza Gerusalemme e del quartiere Bullona è tra le più curiose e inaspettate. Oggi quest’area è un tranquillo angolo residenziale tra Corso Sempione e Chinatown, ma fino agli inizi del Novecento ospitava una struttura che nessuno avrebbe mai voluto avere sotto casa, un vero e proprio letamaio: lo Stabilimento delle Materie Fecali. Sì, avete letto bene! Qui, per decenni, Milano ha raccolto e smaltito i suoi rifiuti organici in modo tutt’altro che discreto.

Ma come è possibile che un quartiere oggi così elegante sia nato da un passato tanto… maleodorante? Scopriamolo insieme!

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Bullona e i Corpi Santi: un quartiere alle porte di Milano

Fino alla seconda metà dell’Ottocento, l’area che oggi chiamiamo Bullona, tra Via Mantegna e Via Monviso, era aperta campagna e faceva parte dei Corpi Santi, un insieme di borghi rurali che circondavano Milano. Tra questi, il Borgo degli Ortolani, noto per i suoi mercanti di frutta e verdura, e la Bullona, un piccolo centro agricolo formato da cascine e canali d’irrigazione.

Nel 1873, con l’annessione dei Corpi Santi a Milano, il quartiere iniziò a trasformarsi. L’urbanizzazione avanzava e con essa la necessità di nuovi servizi per una città in crescita. E qui entra in gioco una delle decisioni più discutibili mai prese dall’amministrazione milanese…

Lo Stabilimento delle Materie Fecali e i navazzari: il peggior vicino di casa possibile

All’epoca, Milano non aveva ancora una rete fognaria moderna. I liquami venivano raccolti nei pozzi neri delle abitazioni e svuotati manualmente da operai specializzati: i navazzari. Questi uomini erano incaricati di rimuovere periodicamente i rifiuti organici con le loro navazze, carri-botte che trasportavano il contenuto fuori città. Un mestiere essenziale, ma svolto quasi sempre di notte per evitare odori insopportabili e per non turbare la vita cittadina.

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Nel 1862, il Comune decise di centralizzare lo smaltimento e costruì un enorme stabilimento per lo stoccaggio e la lavorazione dei rifiuti organici. L’area scelta? Un vasto terreno tra la Bullona e il Borgo degli Ortolani, dove oggi sorge Piazza Gerusalemme. Gli abitanti protestarono con ogni mezzo, ma il progetto andò avanti lo stesso.

Il fetore e le proteste: una battaglia lunga decenni

Il Comune garantì che l’impianto sarebbe stato costruito con i migliori accorgimenti igienici e che non avrebbe causato disagi. Peccato che la realtà fosse ben diversa! 😷 Il fetore era insopportabile e, nelle giornate di vento, l’odore raggiungeva persino la Simonetta e il Borgo degli Ortolani.

Nel 1862, gli abitanti firmarono una petizione contro la Società Anonima dei Pozzi Neri, lamentando l’impatto devastante sulla qualità della vita e sul valore delle proprietà. La petizione finì in un cassetto e vi rimase per più di vent’anni.

Nel 1884, la situazione peggiorò ulteriormente quando il Comune, per limitare il disagio in città, vietò ai contadini brianzoli di percorrere alcune strade urbane con i loro carri carichi di letame. Questo rese il trasporto più difficile e costoso, e i contadini decisero di boicottare l’acquisto del fertilizzante umano.

Il risultato? L’enorme vasca dello stabilimento si riempì oltre il limite di sicurezza, e il Comune si trovò davanti a un bivio: sospendere lo svuotamento dei pozzi neri in tutta Milano o riversare l’eccesso nelle rogge della città, con il rischio di una catastrofe sanitaria. Alla fine, il Comune fece marcia indietro e riaprì il passaggio ai contadini, ma ormai era chiaro che la struttura non poteva più rimanere lì a lungo.

La chiusura e la rinascita della zona

A partire dagli anni 1890, Milano iniziò a costruire una vera rete fognaria, riducendo progressivamente la necessità dello stabilimento. Nel 1905, la struttura fu definitivamente chiusa e smantellata, e al suo posto vennero edificati nuovi edifici pubblici.

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Nel 1910, proprio dove un tempo si trovava la vasca delle deiezioni, sorse la Scuola Ferrante Aporti, che ancora oggi domina l’angolo tra Via Mantegna e Via Monviso. Poco dopo, nella stessa area fu costruita una caserma dei Vigili del Fuoco, rimasta attiva fino al 1956 e oggi sede della Polizia Locale.

Nel frattempo, poco più in là, nel 1895 iniziava la costruzione del Santuario di Nostra Signora di Lourdes, voluto dai fratelli sacerdoti Giuseppe e Antonio Videmari. Il santuario divenne un punto di riferimento per i fedeli della zona, segnando definitivamente la trasformazione della Bullona da quartiere industriale maleodorante a elegante zona residenziale.

Piazza Gerusalemme oggi: chi lo direbbe?

Oggi passeggiare per Piazza Gerusalemme e dintorni significa immergersi in un quartiere vivace, ricco di locali, negozi e palazzi storici. Nessuno potrebbe immaginare che poco più di un secolo fa questa stessa area fosse il più grande deposito di rifiuti organici della città!

Milano è fatta così: cambia, si evolve e trasforma il suo passato in una nuova storia da raccontare. E voi, conoscevate questa curiosità su Milano? Raccontatecelo nei commenti!

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