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La chiesa di San Sepolcro e la sua cripta

Il vero cuore di Milano, scrigno di fede, arte e storia

Una storia lunga millenni rivive nella Cripta di San Sepolcro: Leonardo da Vinci ne disegnò la mappa e ne studiò l’architettura armoniosa, identificando in questo luogo il vero centro della città di Milano, San Carlo Borromeo la definì “la palestra dello Spirito Santo”, gli antichi Romani venivano qui per incontrarsi, fare acquisti e discutere di politica.

Scopriamo insieme questo luogo affascinante, riaperto  al pubblico dopo tanti anni!

chiesa ipogea di san sepolcro

La storia della Cripta e della Chiesa di San Sepolcro ebbe inizio intorno al 1030, anno della fondazione dell’edificio di culto con dedicazione alla Santissima Trinità.
Poi, ai tempi delle Crociate, dopo la riconquista di Gerusalemme nel 1100, si decise di destinare la chiesa al culto del Santo Sepolcro: la cripta, perciò, accolse la copia del Sarcofago di Cristo tuttora presente, opera di uno dei tanti maestri campionesi attivi nel primo Trecento e che – secondo la leggenda – avrebbe dovuto custodire le reliquie dei Crociati e la terra di Gerusalemme.

nella cripta di San Sepolcro a Milano troviamo la statua di San Carlo Borromeo

La cripta venne scelta da san Carlo Borromeo come personale luogo di preghiera.
Spesso passava intere notti qui, in quella che lui stesso defini’ “la palestra dello Spirito Santo”, in adorazione del simulacro del sepolcro di Cristo. Per questo motivo, dopo la sua canonizzazione, venne posta una statua in terracotta che lo raffigura inginocchiato davanti al sarcofago.

siamo in piazza san sepolcra a Milano è questa è la chiesa ipogea di san sepolcro

Lunghi, complessi e delicati sono stati i lavori di restauro della cripta, lavori che hanno interessato l’intero complesso ipogeo, dal soffitto è stata rimossa la copertura in calce bianca del Sei/Settecento ed è riapparso, letteralmente splendente, un cielo di stelle floreali e accanto all’edicola del Sepolcro l’immagine di san Michele arcangelo. Una riscoperta storica e artistica quasi inaspettata che permette di annoverare a tutti gli effetti la cripta di San Sepolcro tra i massimi capolavori di Milano.

Il pavimento è un altro particolare di grande rilevanza storica e archeologica: per pavimentare la cripta i romani utilizzarono il lastricato dell’antico foro romano; e così il cuore della chiesa di San Sepolcro, cioè la cripta, racchiude ancor oggi una delle testimonianze più antiche della storia della città e così noi possiamo camminare sulle stesse pietre che furono milleseicento anni fa calpestate da Costantino, da sant’Ambrogio, da sant’Agostino e dall’imperatore Teodosio, e vedere i solchi lasciati dai carri che percorrevano il centro della Milano romana, e non macano i fossili risalenti al periodo giurassico (aguzzate la vista per cercarli!)

Un ultimo sguardo agli affreschi recuperati grazie al lavoro di restauro e lasciamo questo luogo dalla storia millenaria per visitare la non meno affascinante chiesa superiore con la particolarità dei 2 campanili aggiunti nel XII secolo.

Chiesa di san sepolcro

chiesa di san sepolcro in piazza san sepolcro a Milano

Entrando saltano subito agli occhi due gruppi scultori in terracotta di dimensioni naturali che fanno rivivere a noi visitatori le scene dell’ultima Cena con la Lavanda dei Piedi, e della cattura e condanna di Cristo.

gruppo scultoreo ultima cena e lavanda dei piedi della chiesa di san sepolcro a Milnao

gruppo scultoreo della cattura e condanna del Cristo all'interno della chiesa di san sepolcro a Milano

Le origini della chiesa di San Sepolcro, risalgono a poco dopo il Mille, quando Benedetto Ronzone, figlio di Remedio (maestro della zecca milanese), fondò qui una cappella ad uso privato, dedicata alla Santissima Trinità.
Al ritorno dalla prima crociata a cui avevano partecipato anche molti milanesi, il pronipote del fondatore fece ricostruire la chiesa ad “imitazione” del santo sepolcro di Gerusalemme, appena liberato dalle mani degli infedeli.
Il nuovo tempio, con la nuova dedicazione, fu consacrato solennemente il 15 luglio 1100 dall’arcivescovo Anselmo da Bovisio, quale monumentale ex voto per l’impresa compiuta e come segno di legame perenne fra la città santa riportata alla cristianità e la comunità milanese stessa.

La chiesa andò via via arricchendosi di opere d’arte e di decorazioni pittoriche, in parte disperse ma per lo più ancora in loco: assai ammirata, ad esempio, era la Pietà del Bramantino, originariamente collocata sulla facciata, oggi esposta presso la Pinacoteca Ambrosiana.

interno della chiesa di san sepolcro a milano

Tra fossili risalenti al giurassico, antichità romane, crociate medievali e venerate reliquie, siamo arrivati al termine della nostra visita a questo luogo così suggestivo, vero cuore di Milano: la Chiesa del Santo Sepolcro e la sua Cripta.

Tempo di nuove passeggiate e curiosità ma prima un ultimo sguardo al Cristo morto sotto l’altare maggiore e alla navata di sinistra dove possiamo ammirare una rappresentazione composta da nove terracotte a grandezza naturale, tra le quali spicca per bellezza e drammaticità la statua di Maria Maddalena rappresentata mentre con le braccia allargate quasi in un gesto di disperazione contempla allibita e stupefatta il corpo morto del Signore (originariamente nella cripta; oggi nella chiesa superiore)

la statua di Maria Maddalena rappresentata mentre con le braccia allargate quasi in un gesto di disperazione contempla allibita e stupefatta il corpo morto del Signore nella chiesa di san sepolcro a milano

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