Cimitero Monumentale tra curiosità e leggende

Per conoscere davvero Milano, una visita al Cimitero Monumentale è d'obbligo

Oggi vi porto in visita al Cimitero Monumentale  tra curiosità e leggende che narrano anche di fantasmi a Milano…

Passeggeremo insieme in questa “città dei morti” definita da tutti “un museo a cielo aperto”.

Le origini⁣⁣

Costruito nel quadrante nord-ovest del tessuto urbano milanese, in un territorio che in quegli anni segna il limite concreto, fisico tra il paesaggio agrario e la città compatta, il Monumentale è il frutto di un lungo dibattito che a partire dal 1837, ha visto susseguirsi per quasi quarant’anni numerosi concorsi e progetti mancati⁣

Riassumendo vi dico che era il 1860 quando il Municipio di Milano bandì un ulteriore concorso per il progetto di un nuovo cimitero che raggruppasse in un unico luogo le sepolture distribuite nei sei piccoli e insalubri cimiteri periferici, oltre a creare un luogo di memoria civica che celebrasse la storia e i personaggi della città.⁣

Il concorso fu vinto dall’architetto Carlo Maciachini, che progettò questa struttura come un luogo di passeggio, lasciandosi liberamente ispirare dalle mode dell’epoca.⁣

L’apertura avvenne il 2 novembre del 1866, data ovviamente non casuale, con una cerimonia solenne, benedetta da Monsignor Calvi.⁣

Percorsi d’arte funeraria: non solo tombe!⁣

La sua superficie totale è di ben 250mila metri quadrati. ⁣
L’edificio principale all’ingresso del cimitero è il Famedio, da qui si imbocca il viale centrale che divide il cimitero in due parti simmetriche, viene inframmezzato dall’ossario e dalla necropoli e si conclude di fronte al tempio crematorio.⁣

Il Cimitero è ricco di tantissime altre strutture sulle quali vale la pena soffermarsi. So che siete ancora un po’ scettici e che la sola idea di trascorrere qualche ora all’interno di un cimitero vi fa rabbrividire ma, dategli fiducia, io per prima come vi ho ripetuto più volte ero titubante a questo percorso di visita … ⁣

monumentale_tra curiosita e leggende: itinerario

Come in una metafora urbana, la trama delle strade, dei percorsi, degli assi principali e secondari organizza il giardino in modo razionale e costruisce luoghi differenti che permettono di accogliere diverse modalità di sepoltura, diverse ambizioni, diversi bisogni: luoghi verdi con fiori, semplici lapidi in memoria dei defunti o veri e propri monumenti-mausolei per consacrare e testimoniare il valore di una famiglia.⁣

Sapete che fin dalle fasi progettuali furono incluse nel Cimitero Monumentale due riparti dedicati a defunti appartenenti a confessioni religiose diverse da quella cattolica?⁣⁣⁣
⁣⁣⁣riparto israelitico e acattolici - cimitero monumentale milano
I campi degli Israeliti e quello degli Acattolici⁣⁣⁣.⁣⁣⁣
Ma credo che sono fra le zone del Monumentale che raramente si visitano.⁣⁣⁣
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A Milano, verso la fine degli anni Sessanta dell’Ottocento, dopo che per oltre quindici secoli gli ebrei erano stati tenuti fuori dalla città, il piccolo cimitero ebraico di Porta Vercellina, così come i precedenti cimiteri di porta Tenaglia e porta Magenta, risultavano inadeguati per l’accresciuta Comunità, arricchita da una forte immigrazione proveniente da oltre settanta piccole città italiane e altrettante europee.⁣⁣⁣
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Il Comune di Milano assegnò quindi agli israeliti, a testimonianza del ruolo da loro assunto nel tessuto economico, culturale e politico della città, un reparto speciale del nuovo grande Cimitero Monumentale.⁣⁣⁣
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All’inizio l’ala a loro dedicata conteneva solo tre campi. Ben presto fu tuttavia necessario ampliarla per poter costruire altri tre campi oltre ad un “allargamento”. Tuttavia, anche questa soluzione si dimostrò inadeguata, così, a partire dal 1895, il Comune mise a disposizione degli ebrei parte del nuovo Cimitero Maggiore, noto col nome Musocco: è il così detto Campo VIII.⁣⁣⁣
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Da allora il Cimitero Monumentale accolse solo le sepolture degli ebrei illustri mentre gli altri finirono al Musocco.⁣⁣⁣
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Nel campo degli Acattolici, speculare a quello Israelitico, sono sepolti tutti coloro che abbracciano religioni diverse.⁣⁣⁣
⁣⁣⁣Anche qui troviamo nomi importanti dell’industria e della cultura, quali quello di Ulrico Hoepli fondatore della casa editrice.⁣⁣⁣

Visita cimitero: Famedio

Il Famedio è il grande edificio centrale che vi accoglie sulla piazza, progettato in origine per essere una chiesa cattolica, nel 1870 viene trasformato in “Tempio della Fama” per dare ospitalità ai defunti eccellenti, milanesi di nascita o per adozione.⁣⁣
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Cimitero Monumentale tra curiosità e leggende: il famedio o tempio della fama

Le celebrità venivano selezionate in base a criteri definiti nel 1884 da una commissione che indicò tre categorie: gli illustri, i benemeriti e i distinti nella storia patria.⁣⁣
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È consuetudine, ogni anno, su decisione del Consiglio Comunale, il 2 di novembre aggiungere i nomi nelle pareti di personaggi eccellenti da poco scomparsi.⁣⁣
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Qui vengono ricordati con delle lapidi, personaggi come Giuseppe Verdi o Mazzini, Ugo Foscolo, Montale…per citarne alcuni, anche se le loro spoglie riposano altrove.⁣⁣
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Sulle pareti si trovano in alto i nomi di cittadini eccellenti vissuti tra il IV secolo e la metà del XVIII, tra questi Leonardo Da Vinci, Sant’Ambrogio, Francesco Sforza, Lodovico il Moro, San Carlo Borromeo e Sant’Agostino. ⁣⁣
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La parte inferiore è dedicata ai personaggi morti dal 1850 a oggi e si trovano nomi importanti per la cultura, la scienza, la politica, l’economia, tra questi Eugenio Montale, Luchino Visconti, Enzo Biagi, Dino Buzzati, Giorgio De Chirico. ⁣⁣
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Lo spazio centrale, il più importante, è tutto dedicato alla tomba di Alessandro Manzoni: nel 1958 il suo sarcofago è stato innalzato su una base decorata da angeli neri in rilievo, realizzati dalla scultore Giannino Castiglioni.⁣⁣

E su questa tomba vi racconto  quello che all’epoca fu definito un “mistero”!⁣
Quando, nel 1958, iniziarono i lavori per collocare la tomba di Manzoni  sul grande basamento che vediamo oggi, si dovette aprire il feretro e, casualmente, un raggio di sole illuminò la salma: gli operai gridarono al miracolo perché, dice la leggenda, la salma sembrava fosforescente.⁣
⁣In realtà la particolare rifrazione era dovuta al cristallo di cui era rivestita la bara.⁣
Anche,per la seconda curiosità, ovvero  il corpo perfettamente conservato, che lasciò tutti a bocca aperta c’è una risposta logica: il corpo era stato imbalsamato.⁣

Nella cripta del Famedio sono sepolti insigni cittadini vissuti tra la metà del XVIII secolo e oggi come Francesco Hayez, Giorgio Gaber, Alda Merini.

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Il Monumentale e il suo forno crematorio, chiamato da molti “Tempio crematorio”

Sede del primo forno crematorio d’Italia (uno dei primi in Europa) costruito nel giro di un anno nel 1875, oggi totalmente in disuso e in abbandono.⁣

Il forno venne finanziato dall’imprenditore massone Alberto Keller (di fede evangelica) che, seppur osteggiato dalla Chiesa (che ne vedeva un ingresso diretto all’inferno, perché contraria al dogma della risurrezione dei corpi dopo il Giudizio universale), ne sovvenzionò la costruzione con una cospicua offerta al Comune di Milano e fu il primo (in Italia) ad essere cremato, due anni dopo la sua morte avvenuta nel 1874. ⁣

La pratica di cremare i defunti è presente in molte culture in giro per il mondo.⁣
Per alcuni popoli il fuoco rappresenta l’unico modo per purificare l’anima dopo la morte. In altri casi la cremazione aveva la funzione di luce verso l’aldilà per impedire il loro ritorno nel mondo dei vivi.⁣

Cimitero Monumentale tra curiosità e leggende: forno crematorio o tempio crematorio

La struttura del forno, da alcuni definito “tempio crematorio”, è un rimando ai templi greci in stile dorico. Sulle colonne sono scolpiti simboli e richiami massonici, così come sulla porta d’entrata. Sopra la porta si può leggere una scritta il latino “PVLVIS ES ET PULVEREM REVERTERIS ” (Polvere sei e polvere ritornerai).⁣

Una delle leggende vuole che l’anima del defunto, dopo la cremazione, iniziasse a vagare all’interno del cimitero e spaventasse i visitatori. Probabilmente semplici leggende, appunto, ma che hanno fatto sì che, dagli anni 70 , il forno crematorio finisse in disuso.⁣

Proseguiamo la passeggiando tra monumenti famosi e meno conosciuti…..tra misteri e leggende⁣
⁣Al di là dei templi delle statue e dei tanti capolavori disseminati in gallerie e lungo viali fiancheggiati da alberi secolari, i veri protagonisti sono i personaggi, più o meno famosi, che trascorrono l’eternità In questo luogo di pace.⁣

Museo a cielo aperto e rifugio antiaereo!⁣

⁣Per l’altissimo valore artistico delle sculture, edicole funebri e altre opere presenti al suo interno, viene considerato un vero e proprio “museo all’aperto”.⁣

Il Monumentale nasconde tra i suoi dedali di tombe, putti e croci tesori nascosti: statue e monumenti creati da Fontana e Wildt, c’è una sfera di Arnaldo Pomodoro, la scultura in bronzo di Enrico Butti (che i milanesi hanno ironicamente ribattezzato “l’ultimo aperitivo”, avete capito tutti a quale tomba si riferiscono…vero?!) per citare alcuni artisti. ⁣

Iniziamo con  una piccola curiosità!
⁣Il Civico Mausoleo Palanti, imponente monumento costruito dall’architetto Mario Palanti per i suoi genitori, ma diventato mausoleo civico allo scadere della concessione cimiteriale, per la sua conformazione solida e le camere tombali poste sotto terra venne usato dai cittadini milanesi come rifugio antiaereo durante la guerra, prima di diventare luogo di sepoltura per i cittadini illustri, tra cui il comico Walter Chiari, il padre di Albert Einstein, Hermann, il poeta dialettale Ciro Fontana e Fernanda Wittgens, unica donna ospitata nel civico mausoleo. ⁣

Fu la prima donna direttrice della Pinacoteca di Brera e la prima in Italia ad occupare un posto di rilievo in un grande museo. Durante la guerra mise in salvo le opere custodite a Brera durante i bombardamenti che colpirono la città e lo stesso museo, distruggendo 26 delle 34 sale.⁣

Monumento Elisi e non solo…⁣

Cimitero Monumentale tra curiosità e leggende: monumento Elisi
Monumentale – Terrazzo di ponente –

Se volte leggere la bellissima descrizione fatta da Paola Redemagni⁣ per il monumento Elisi vi invito a leggere il post su Instagram ( clicca qui per aprire il link al Post )

qui vi dico velocemente che “I Gigli del Cielo è il nome del bellissimo gruppo scultoreo commissionato nel 1916 da Ettore Elisi allo scultore Francesco Penna (Napoli 1865 – Milano 1927), per la propria famiglia e per ricordare la figlia Adriana, morta il 29 settembre 1913 dopo una lunga malattia⁣

Poco prima, custodito nella nicchia 3, troviamo il Monumento Morgagni: progettato dall’architetto fiorentino Enzo Bifoli (1882-1965) tra il 1921 e il 1930.⁣

Questo Monumento funebre è sicuramente tra i più suggestivi tra quelli collocati nel Terrazzo Bc di Ponente del Monumentale di Milano.
In origine il monumento era dedicato al pubblicista Tullo Morgagni, ideatore delle gare ciclistiche Milano-Sanremo e Giro d’Italia, defunto nel disastro aereo di Verona nel 1919.
Nel 1929-30 venne poi riprogettato e arricchito con un’epigrafe dettata da Benito Mussolini per ricordare il tragico evento. Vi è inumato anche il giornalista Manlio Morgagni, morto il 25 luglio del 1943.
Il gruppo scultoreo presenta sei figure femminili allegoriche, stagliate su uno sfondo a mosaico che ospita sull’intradosso della volta il testo in lettere dorate firmato da Mussolini.
Queste eleganti figure mimano una danza rituale e soffiano sulla fiammella della vita.

Proseguiamo la vista al Cimitero Monumentale tra curiosità e leggende

Siamo davanti all’edicola Besenzanica che senza dubbio è una delle più imponenti. Colpisce trovarsi davanti una raffigurazione così particolare all’interno di un cimitero.⁣

Cimitero Monumentale tra curiosità e leggende: edicola Besenzanica
Butti lo scultore ricevette carta bianca sul tema della raffigurazione del lavoro.⁣
Decise così di raffigurare il lavoro nel mondo dei campi, una raffigurazione verista del gruppo dei buoi e degli agricoltori unità ad una rappresentazione simbolista di madre natura che col suo soffio vitale crea il circolo di nascita-morte nell’attività agricola.⁣

Questa tomba è anche molto suggestiva per questo bue, se guardate il naso è lucido perché c’è la leggenda che toccandolo porti fortuna! (Peccato che è in ristrutturazione e non è ben visibile madre natura alle spalle)

⁣⁣⁣La Tomba di Isabella Casati

Non molto distante dall’Ossario, troviamo il lavoro in bronzo dell’artista Enrico Butti, in onore della defunta moglie del conte Gian Luigi Casati, scomparsa poco più che ventenne.⁣

⁣La scultura raffigura la donna sul letto di morte, con alle spalle un disco che rappresenta una schiera di angeli pronta a portarla con sé a miglior vita. ⁣

Nel 1935, con il monumento Castellotti, Fontana porta al Monumentale di Milano la policromia: un bronzo scuro e l’oro.

monumento Castelotti opera di Lucio Fontana
La statua in bronzo – intitolata Redentore – raffigura Cristo a braccia aperte: sono ben visibili le ferite lasciate dai chiodi della croce sul palmo delle mani, così come quelle sul collo dei piedi e sul costato.

La sensazione che si prova al Monumentale è di camminare in una città ultraterrena, con le sue strade e le sue piazze.⁣⁣
⁣⁣Percorrendo il viale centrale si arriva alla Necropoli. ⁣⁣
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Monumentale: la Necropoli

Necropoli monumentale in fondo edicola Bernocchi
La Necropoli identifica la “città dei morti” ed è un’area prestigiosa dove gli esponenti dei casati più agiati di Milano ambivano erigere le proprie ultime dimore (cappelle/edicole).⁣⁣
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La Necropoli è popolata da numerose architetture che ne fanno un paesaggio costruito di notevole interesse,⁣⁣
credetemi, vi troverete col naso all’insù ad ammirare queste impressionanti dimore dell’aldilà.⁣⁣
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Si respira lo sfarzo di chi voleva mostrare il proprio prestigio sociale anche dopo la morte.⁣⁣
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Lo spazio della Necropoli è diviso in ottagoni al cui centro spicca la maestosa edicola di Antonio Bernocchi(forse la più conosciuta!)⁣⁣

Questa venne realizzata dall’architetto Alessandro Minali e dallo scultore Giannino Castiglioni. Prende ispirazione dai rilievi delle colonne commemorative romane e con 110 statue scolpite a tutto tondo viene rappresentata la Via Crucis⁣⁣
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La famiglia Bernocchi è tra le più importanti di Milano, in ambito industriale. Fa soldi e li reinveste nella comunità come da concezione asburgica dove chi aveva più soldi doveva fare del bene a tutti⁣⁣
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È l’inventore degli istituti tecnici, istituisce la coppa Bernocchi nel ciclismo, inventa il made in Italy esportando all’estero e applicando la bandiera italiana ai suoi prodotti.⁣⁣
Alla sua morte lasciò 5.000.000 di lire per la promozione delle nuove arti. Nel 1933 con questo contributo molto sostanzioso l’architetto Muzio realizza la Triennale.⁣⁣
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L’edicola Bruni è stata eretta dopo la morte di Francesco Bruni (1803-1875) imprenditore nel campo della tintoria e della seta. Il progetto architettonico si deve ad Angelo Colla.⁣⁣

I Bruni erano grandi appassionati di archeologia e la loro edicola è una piramide in miniatura legata agli scavi per il ritrovamento della Stele di Rosetta.
Si vedono due sculture marmoree: la figura del Dolore, vestita all’antica e dalla ricercata acconciatura, è rappresentata nell’atto di proteggere un’urna in bronzo (richiamo ai vasi canopi che contenevano gli organi) con la mano destra, mentre con la sinistra indica il nome della famiglia titolare della tomba; dall’altro lato del portale si trova, invece, una sfinge a guardia del sepolcro (come a Giza)
Belli i decori del portale dove si vede
l’immagine del disco solare affiancato dalla teste di serpenti alati, simbolo del Dio-giudice che separa la luce dalle tenebre, mentre sugli stipiti si ripete la figura dell’ancella suonatrice nel rito della Festa dei Morti.

Edicola Sonzogno, l’architetto è Maciachini.
I Sonzogno avevano una piccola tipografia e investirono nelle rotative. Furono i primi a far uscire una collana sui greci e sui latini con il testo a fronte, fecero poi una collana sulla musica e avevano in progetto di far uscire un’enciclopedia. Misero la cultura a disposizione di tutti.
La loro edicola è un tempio classico. Venne bombardata nel 1943 e ricomposta 20 anni più tardi.

Queste sono solo alcune edicole…. Altre meno famose meriterebbero la stessa attenzione…

Vediamo un’ultima edicola, prima di congedarci da questo museo a cielo aperto!

Edicola Campari⁣

Cimitero Monumentale di Milano tra curiosità e leggende: edicola Campari

Grande e maestosa (8 metri ovvero il massimo della concessione), l’Edicola Campari è un vero capolavoro: si tratta di un gruppo scultoreo realizzato in bronzo su un massiccio basamento.⁣
⁣Il gruppo scultoreo rappresenta l’Ultima Cena ed è stato realizzato per la famiglia Campari, famosa per l’omonimo aperitivo. L’edicola è opera dello scultore Giannino Castiglioni.⁣

A differenza di Leonardo, non ha raffigurato il momento in cui Gesù sta dicendo agli apostoli che qualcuno di loro lo tradirà, ma viene raffigurato il momento dello spezzare del pane.⁣

C’è una leggenda!⁣
Molto probabilmente Castiglione prese spunto da alcuni appartenenti alla famiglia Campari per raffigurare i volti degli apostoli. ⁣
⁣Giuda, che è quello nascosto nell’angolo, ha questo profilo torvo molto particolare, è il ritratto di un altro scultore Arrigo Minerbi!⁣ Perché vi state chiedendo?!…⁣

Perché Castiglioni stava facendo uno dei portali del Duomo di Milano, ci furono dei problemi e non riuscì a terminarlo. l’Opera fu terminata e firmata da quest’altro scultore!⁣

Castiglione non l’ha presa molto bene quindi decise di raffigurare tutte le volte in cui si cimentò con Giuda con il profilo e i tratti somatici del suo antagonista.⁣

E siamo arrivati alla fine di questa passeggiata virtuale all’interno del Monumentale. Gli scaramantici posso smettere di fare gli  scongiuri!

Arrivederci, destinazione della prossima esplorazione sarà….. (avete suggerimenti? scriveteli nei commenti, sarò lieta di leggerli)

necropoli la città dei morti del monumentale
Cimitero Monumentale di Milano tra curiosità e leggende