Senavra Milano: storia segreta di un palazzo tra follia e fede
Da villa signorile a manicomio, fino a diventare chiesa: il sorprendente viaggio della Senavra, cuore segreto di Milano tra leggende, fantasmi e memorie dimenticate.
La Senavra di Milano: un edificio dimenticato che ha cambiato volto e significato più volte nei secoli
In una delle arterie storiche di Milano, lungo Corso XXII Marzo, si erge un edificio in mattoni che incuriosisce chiunque lo osservi. Si tratta della Senavra di Milano, oggi chiesa parrocchiale del Preziosissimo Sangue di Gesù, ma un tempo residenza aristocratica, ospedale psichiatrico e ricovero per indigenti. Una struttura che, nel silenzio del tempo, ha raccolto nei suoi muri secoli di vita milanese, dolore, preghiera e mistero.

Dalla villa di campagna al cuore oscuro della città
La storia della Senavra inizia nel Cinquecento, quando Don Ferrante Gonzaga, governatore di Milano per conto dell’imperatore Carlo V, fece costruire una sontuosa villa di campagna per la sua famiglia. La località scelta, all’epoca immersa nella campagna orientale milanese, era lambita dalle acque limpide dei fontanili e circondata da pioppeti che ne facevano una cornice idilliaca.
L’architettura potrebbe essere attribuita, almeno in parte, a Domenico Giunti, architetto toscano già al servizio di Gonzaga in Sicilia. Di quella dimora originale oggi non resta che il ricordo, ma le lettere e le descrizioni d’epoca ci restituiscono l’immagine di una villa elegante, con logge, cortili porticati, oratori e perfino una ghiacciaia monumentale.
Senavra Milano: Passaggi di mano, decadenza e trasformazioni
Nel corso dei secoli, la Senavra passò tra le mani di nobili famiglie e ordini religiosi. Fu venduta dai Gonzaga, affittata ai conti della Somaglia, acquistata dai Benedettini di San Pietro in Gessate, trasformata in sede per esercizi spirituali dai Gesuiti, per poi cadere lentamente in abbandono.
Nel Seicento, il marchese Ferdinando Rovida ne intraprese un’importante ristrutturazione, ma anche lui, deluso, finì per venderla. Tra gli affittuari dell’epoca si ricordano artigiani, osti e contadini, tra cui un certo Santo Farina, che aprì un’osteria nelle sue stanze. Carlo Maria Maggi la menziona perfino in un suo poemetto.
Dalla follia alla fede: il secolo della psichiatria
Il grande cambiamento arriva nel 1781, quando per volere dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, la Senavra diventa un ospedale psichiatrico. Il termine “Senavra” entra nel gergo popolare come sinonimo di manicomio. La struttura accoglie pazienti trasferiti dall’antico ospedale di San Vincenzo, e fino alla seconda metà dell’Ottocento rappresenta il centro nevralgico dell’assistenza psichiatrica milanese.
Con il tempo, a causa del sovraffollamento, si inizia a pensare a una nuova sede, che si concretizzerà con la fondazione dell’Ospedale di Mombello nel 1872. Da quel momento, la Senavra viene trasformata in ricovero per mendicità, perdendo sempre più importanza fino a diventare un rifugio fatiscente nel dopoguerra.
Rinascita e spiritualità della Senavra a Milano: la chiesa del Preziosissimo Sangue
Ma la storia della Senavra non si conclude nel degrado. Nel 1959, l’allora cardinale Giovanni Battista Montini – futuro Papa Paolo VI – annuncia la fondazione di una nuova parrocchia: il Preziosissimo Sangue di Gesù. I locali della Senavra vengono restaurati e rifunzionalizzati. Il 4 maggio 1964, l’arcivescovo Giovanni Colombo inaugura i lavori che porteranno alla nascita dell’attuale chiesa. Nel suo discorso, ricorda le “voci del passato”: la preghiera dei religiosi, la sofferenza dei malati, la povertà del dopoguerra.

Una leggenda sussurrata: il fantasma della Senavra
E come ogni luogo che ha vissuto tante vite, la Senavra custodisce anche la sua parte di mistero. Tra le voci tramandate nel quartiere, si narra di un fantasma, forse un antico ospite del manicomio, che si aggirerebbe ancora tra le stanze oggi consacrate. Una leggenda metropolitana? Forse. Ma come spesso accade, le storie sussurrate rendono un luogo ancora più vivo.
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