La “Facchinata del cavallazzo”
ovvero la stravagante usanza della famiglia Pusterla
La “Facchinata del cavallazzo” ovvero la stravagante usanza della famiglia Pusterla.
In piazza Sant’Alessandro ( da via Torino in fondo a via della Palla ) si apre il Vicolo Pusterla.
Di questa nobile famiglia, vi voglio raccontare in particolare di quella loro stravagante usanza, chiamata la “Facchinata del cavallazzo” che consisteva nel farsi trasportare in Duomo, all’interno di un enorme cavallo di legno (quali novelli Achei provenienti dall’Iliade di Omero protesi alla conquista di Troia).
Una volta giunto in piazza Duomo il cavallo, proprio come quello di Troia, si apriva e ne uscivano felici i Pusterla con in mano doni per tutti i milanesi presenti.
E fin qui la curiosità ma adesso vorrei anche fare cenno ad un fatto assolutamente storico!
Protagonisti di questa storia sono, da una parte appunto Margherita Visconti, sposa di Francesco Pusterla e, dall’altra, il Signore di Milano Luchino Visconti.
La giovane coppia dei Pusterla viveva tranquilla nel palazzo sito in piazza Sant’Alessandro, quando il cugino di Margherita, Luchino appunto, si invaghì di lei con una passione sfrenata.
Un anno intero durò la corte di Luchino nei confronti della cugina e, alla fine, quando si convinse che la donna non l’avrebbe mai voluto, il crudele Signore di Milano, prendendo a scusa il fatto che aveva saputo che Francesco Pusterla stava tramando contro di lui, notizia questa per altro mai confermata, prese una decisione molto feroce: distruggere tutti i Pusterla.
Alla decisione seguirono immediatamente i fatti: incarcerati ed uccisi i due sposi, la collera del Duca si riversò su tutti quelli che portavano questo nome che vennero letteralmente sterminati e cancellati dalla faccia e dalla storia di Milano.
Fine della Storia dei Pusterla! Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate.
Mi congedo con un’ultima notizia: nella Chiesa di Sant’Alessandro sono custoditi i resti di Bernabò Visconti, signore di Milano. I resti mortali di Bernabò sono stati qui traslati provenienti dalla Chiesa di San Giovanni in Conca (piazza Missori) quando questa venne demolita, mentre il suo monumento funebre è al Museo del Castello.
Vi ricordo di seguire #racconti per leggere altre storie curiose di una Milano che non c’è più!
Arrivederci alla prossima
C.