Museo Branca Milano collezione stabilimento

Museo Fernet Branca Milano

Il Museo stabilimento Fernet Branca di  Milano è un museo che narra la storia di una delle più importanti aziende milanesi, storia  raccontata attraverso manifesti di campagne pubblicitarie, fotografie d’epoca, la collezione di mortai, una ruota delle spezie, distillatori e botti, il tutto esposto nella stessa fabbrica di un secolo fa, ancor oggi in attività.

La storia gloriosa di una famiglia che, di generazione in generazione, è riuscita a perpetuare il successo di un marchio conosciuto in tutto il mondo, è iniziata nel lontano 1845, ben oltre 170 anni fa, con Bernardino Branca, di professione speziale, che creò insieme ad un medico svedese di nome Fernet un elisir curativo anticolerico e antimalarico.

E si! Il Fernet, liquore famoso in tutto il mondo, fu creato come bevanda medicinale per combattere colera, malaria, febbre e dolori.

Famiglia Branca imprenditori milanesi

La visita guidata condotta con passione da Marco Ponzano, già direttore della comunicazione pubblicitaria Branca fino agli anni 90 e oggi curatore della Collezione Branca, inizia prorpio con le immagini dei fondatori,  il capostipite lo speziale autodidatta Bernardino Branca, la moglie, i loro figli e la nuora, Maria Scala, che molta parte ebbe nello sviluppo dell’azienda con il suo fiuto per il marketing (sui Navigli sembra vendesse le bottiglie curative con la formula 3×2 già a fine ‘800!).

Ci sono varie leggende sulla parola “Fernet“: farmacista svedese, abate francese , o molto più semplicemente derivazione dal dialetto milanese di “Fer Net“, e cioè “ferro lucido”, dalla piastra di ferro utilizzata in fabbrica per mescolare nel pentolone l’aloe  e le altre spezie che usciva lucido… Chissà qual’è la vera origine….

Di certo ci sono i due stabilimenti: quello di Milano, che produce circa 10 milioni di bottiglie per l’Italia e per il resto del mondo, e uno in Argentina, dove vengono prodotte ben 55 milioni di bottiglie ogni anno… e solo per il mercato argentino!  È proprio l’ Argentina il paese nel mondo con il maggior consumo di questo liquore, laggiù è estremamente di moda un cocktail a base di Fernet-Branca miscelato con Coca Cola e ghiaccio, il Branca y Cola.

Torniamo alla nostra visita e a guardarci intorno, l’attenzione da sempre riservata da Branca all’immagine e alla comunicazione è testimoniata da un’ampia raccolta di bottiglie storiche, calendari, realizzati dal 1886 al 1913, e manifesti pubblicitari a firma dei più importanti cartellonisti italiani vissuti tra Otto e Novecento come il triestino Leopoldo Metlicovitz, autore del famoso logo del “Mondo” Branca, raccolte che ci fanno capire come la comunicazione del brand sia cambiata nel tempo.

Tra foto, “uffici” arredati con oggetti d’epoca, camici, strumenti del mestiere, bancone bar “per esperimenti”, la nostra visita sta per volge al termine, ma non prima di avere visitato le distillerie sotterranee, dove botti di rovere mantengono al loro interno Brandy e Fernet.

Qui ci troviamo a compiere un vero e proprio percorso sensoriale attraverso l’olfatto, in ogni stanza che attraversiamo percepiamo aromi diversi: dalla dolcezza del brandy al sentore di erbe aromatiche nella cantina con le botti di Fernet.

Le cantine sono davvero enormi e contengono ben 800 botti di rovere di Slavonia, tra le quali anche la famosa “botte madre“, la più grande botte d’Europa, di ben 6 metri di diametro e della capacità di ben 84.000 litri!!!
Costruita nel 1892 all’interno della prima sede, successivamente quando cambiarono sede nel 1910 fu smontata, le sue doghe caricate su 40 carri, poi ricostruita in due mesi nell’attuale posizione (la stanza dove è posizionata venne costruita intorno alla botte).

Sebbene ad inizio ‘900 lavorassero nello stabilimento 900 persone, ora grazie (o colpa) all’automazione il personale è drasticamente diminuito a 80: in queste cantine gli addetti, che sono solo 5, girano in bicicletta.

Siamo arrivati alla conclusione di questo percorso che ci ha portato alla scoperta del Museo Fernet Branca di Milano. Vi  suggerisco, se già non siete andati,  di procedere in direzione Parco Sempione  e salire sulla torre Branca, un monumento simbolo della nostra città, dal 2002, nuovamente agibile e fruibile da tutti, grazie prorio a Fratelli Branca Distillerie che ne finanziò l’intera opera di restauro.

Io sono salita, qui puoi vedere alcune foto scattate dall’alto:  Torre Branca

Questo invece è un velocissimo video pubblicato su instagram  durante la salita/discesa dalla torre Branca:  in cima con @milanosuitacchi